Incredibilmente, mi ritrovo alle 23 ad avere già addormentato mia figlia. Mi sento come se avessi tutta la serata davanti a me, così ho deciso di non studiare e di farmi coraggio per vedere un film tratto da un libro che ho letto con il sorriso della Mona Lisa stampato sulle labbra: Lui è tornato, scritto da Timur Vermes.
Facciamo finta di trovarci a Berlino, anno 2011, e poniamo il caso che un uomo si risvegli a distanza di sessantasei anni dalla caduta del regime nazista. Lui ha ancora la divisa delle SS, degli iconici baffetti e l’estrema convinzione di essere Adolf Hitler in persona.
La genialità del romanzo sta nel porre come condizione reale, una situazione estremamente paradossale, caratterizzata dell’ironia e dal ritorno di un personaggio controverso, protagonista delle pagine più buie della storia contemporanea.
Adolf Hitler si presenta in uno studio televisivo, viene assunto come imitatore di stesso e da qui nasce una serie di equivoci esilaranti. Finora ho voluto evitare il confronto con il libro, ma essendo stato un caso editoriale e successivamente un caso cinematografico, allora ho deciso di mettere da parte i miei pregiudizi sui film (liberamente o meno) tratti da libri.
Vado a vedere Lui tornato prima di svenire nel letto. A voi ha fatto sorridere o vi ha inquietato?
Manu