Ci sono dei libri che è bello leggere, ed altri che sono belli da regalare, perché contengono un messaggio, un significato profondo, o semplicemente identificano la persona che lo riceverà. Quando ho letto Storia di un corpo, di Daniel Pennac, ho capito che apparteneva alla categoria dei libri da regalare: in me ha alimentato l’istinto genitoriale, poiché si tratta di un diario di sensazioni fisiche e non, provate da un uomo nella sua vita, concentrandosi sulla paternità.
Spesso ci sentiamo dire che scrivere un diario sia terapeutico, scrivere riesce a liberare i nostri pensieri e ad alleggerire il carico invisibile che portiamo sulle nostre spalle. Il protagonista fa esattamente questo: inizia a scrivere un diario in seguito a uno scherzo pesante ricevuto dai suoi compagni di scuola, lo legano ad un palo e la sua adolescenza ne resta talmente segnata che decide di descrivere minuziosamente ogni sensazione provata dal suo corpo.
Le sezioni in cui è diviso il libro, infatti, riguardano momenti precisi della sua vita:
- Settembre 1936;
- 12-14 anni;
- 15-19 anni;
- 21-36 anni;
- 37-49 anni;
- 50-64 anni;
- 65-72 anni;
- 73-79 anni;
- Agonia (2010).
Il libro inizia con il recapito del diario a sua figlia Lison, il giorno del funerale del protagonista. La lettura delle sue sensazioni provoca una profonda empatia, la bravura dello scrittore sta proprio qui: far provare fino in fondo tutte le sue emozioni, le sue agonie, la gioia di diventare padre.
Io non potevo non regalarlo a mio padre, ho sempre pensato che ogni papà lo debba leggere per dare un valore aggiunto al dono della paternità.
Daniela Pennac non è solo il brillante scrittore della saga dei Malausséne, ma anche il profondo narratore delle emozioni provate durante una vita e lasciate in dono in forma scritta, perché un ricordo si può cancellare, una parola no.
Conosco questo libro, l’hanno regalato a mio fratello un po’ di tempo fa e non ho potuto evitare di buttarci un’occhiata. Davvero affascinante, permette di entrare in contatto con molte sensazioni legate alla scoperta del corpo maschile e all’adolescenza, ma anche all’età adulta e all’esperienza della paternità, come sottolinei giustamente. Direi che per una donna è un buon modo per approfondire l’universo maschile! 😉 😉
Io ho letto questo libro con la meraviglia negli occhi e la dolcezza nel cuore. Ho deciso, infatti, di regalarlo a mio padre e lo consiglio a tutti i papà che conosco.